La prevenzione incendi e la reazione al fuoco dei materiali

Riprendiamo innanzitutto la definizione di “reazione al fuoco” contenuta nel Codice di prevenzione incendi:

  • La reazione al fuoco è una misura antincendio di protezione passiva che esplica i suoi principali effetti nella fase iniziale dell’incendio, con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio. Essa si riferisce al comportamento al fuoco dei materiali nelle effettive condizioni d’uso finali, con particolare riguardo al grado di partecipazione all’incendio che essi manifestano in condizioni standardizzate di prova”.

 

Dunque la reazione al fuoco di un materiale consente, in relazione all’effettuazione di specifici test, di determinare “se il materiale è in grado di ritardare lo sviluppo dell’incendio”, scongiurandone o almeno rallentandone la propagazione.

In conseguenza di questa determinazione “alcuni materiali posseggono caratteristiche tali da poter essere installati lungo i percorsi d’esodo, mentre altri possono essere installati unicamente negli ambienti interni”. E “il comportamento al fuoco, nelle reali condizioni di applicazione, dei prodotti da costruzione viene testato nei laboratori autorizzati” (nel documento è presente un link che rimanda all’elenco di tali laboratori), determinando la classe di reazione al fuoco.

 

A questo proposito si sottolinea che l’impiego di prodotti da costruzione “con un’idonea classe di reazione al fuoco:

  • riduce la velocità di propagazione dell’incendio;
  • limita l’eventualità che l’incendio coinvolga altri materiali combustibili presenti;
  •  a disposizione per gli occupanti”.

La pubblicazione Inail si sofferma poi sulle prove e sulle caratteristiche di materiali e prodotti analizzate nei test.

 

Con riferimento alle prove europee, “le caratteristiche di reazione al fuoco sono definite a seconda dei metodi di prova utilizzati che verificano, in funzione del metodo specifico, le seguenti caratteristiche:

  • durata dell’incendio;
  • perdita di massa;
  • aumento della temperatura;
  • potere calorifico superiore;
  • tendenza a produrre gocce infiammate/accese;
  • calore totale rilasciato e la velocità di rilascio;
  • tendenza a produrre fumi densi e opachi;
  • propagazione della fiamma lungo il campione di prova”.

Concludiamo segnalando che il documento, Inail presenta in appendice anche un esempio di Certificato di Prova e riporta indicazioni sul sistema di classificazione di reazione al fuoco di cui alla norma EN 13501-6 e la descrizione delle prove UNI 8547 e UNI 9174.

 

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