Un infortunio dovuto alla carenza di sicurezza di una macchina

La responsabilità del costruttore di una macchina, nel caso di un infortunio legato a inosservanze di cautele infortunistiche nella sua fabbricazione, non esclude quella del datore di lavoro sul quale gravano comunque gli obblighi di sicurezza.

In tema di infortuni sul lavoro, la responsabilità del costruttore di un macchina, nel caso in cui un evento dannoso sia stato provocato dall’inosservanza delle cautele antinfortunistiche nella progettazione o fabbricazione della stessa, non esclude la responsabilità del datore di lavoro, sul quale grava comunque l’obbligo di eliminare le fonti di pericolo per i lavoratori dipendenti che debbano utilizzarla e di adottare in azienda tutti i più moderni strumenti che la tecnologia offre per garantire la sicurezza dei lavoratori; a detta regola può farsi eccezione nella sola ipotesi in cui l’accertamento di un elemento di pericolo nella macchina o di un vizio nella sua progettazione o costruzione sia reso impossibile per le speciali caratteristiche della macchina stessa o del vizio, impeditive di apprezzarne la sussistenza con l’ordinaria diligenza.

E’ un principio questo che più volte la Corte di Cassazione ha richiamato in precedenti sentenze e che riguarda l’applicazione dell’art. 71 del D. Lgs. n. 81/2008, contenente il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, relativo all’obbligo da parte del datore di lavoro di mettere a disposizione dei lavoratori dipendenti attrezzature conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative vigenti e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto.

Chiamata a decidere su di un ricorso presentato dal responsabile legale di una società condannato nei due primi gradi di giudizio per l’infortunio occorso a un lavoratore che aveva subito gravi lesioni per essere rimasta una sua mano schiacciata dai rulli di un macchinario, la suprema Corte, nel rigettare il ricorso, ha rammentato che, ai sensi dell’art. 71 del D. Lgs. n. 81/2008, è comunque il datore di lavoro che deve garantire che le attrezzature di lavoro che vengono utilizzate nella sua azienda siano sicure e che le stesse conservino nel tempo i loro requisiti di sicurezza, non essendo sufficiente, per ritenere adempiuto l’obbligo di legge, il rilascio, da parte di un organismo certificatore munito di autorizzazione ministeriale, della certificazione di rispondenza ai requisiti essenziali di sicurezza.

 

blog_inail2-380x380

Arriva il Super Green pass a tempo, ecco cosa cambia

Obbligo vaccinale e terza dose; estensione dell’obbligo del vaccino a nuove categorie; istituzione del Super Green pass a partire dal 6 dicembre; rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.

Sono questi i quattro ambiti di intervento previsti nel decreto legge varato oggi che detta “misure urgenti” per evitare che la pandemia dilaghi e il Paese si fermi.

TERZA DOSE – Il decreto legge prevede di estendere l’obbligo vaccinale alla terza dose per i sanitari a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse.

GREEN PASS RAFFORZATO – La durata di validità del Green pass viene ridotta dagli attuali 12 a 9 mesi. L’obbligo di Green pass viene esteso a ulteriori settori: alberghi; spogliatoi per l’attività sportiva; servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale; servizi di trasporto pubblico locale. A decorrere dal 6 dicembre arriva il Green pass rafforzato: vale solo per coloro che sono o vaccinati o guariti e serve per accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla. Gli ambiti sono gli spettacoli, gli spettatori di eventi sportivi, la ristorazione al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche.

In caso di passaggio in zona arancione, le restrizioni e le limitazioni non scattano, ma alle attività possono accedere i soli detentori del Green pass rafforzato. Dal 6 dicembre 2021 e fino al 15 gennaio 2022 è previsto che il Green Pass rafforzato per lo svolgimento delle attività, che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla, debba essere utilizzato anche in zona bianca. In zona bianca, però, sarà valido anche il pass ottenuto con il tampone per accedere a ristoranti all’aperto, palestre, piscine e in generale alle attività sportive. 

MASCHERINE – In zona bianca la mascherina non è obbligatoria all’aperto, ma va indossata in tutti i luoghi chiusi diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus) e in tutte le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o siano possibili assembramenti. E’ invece obbligatoria all’aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa.

TAMPONI E CERTIFICATO – Ai fini del Green pass sono confermate sia le tipologie che la durata dei test. Il Certificato resta valido in caso di un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti.

 

497cac42a42fd810d45a8dde5154dba1

Sicurezza a scuola: Inail aderisce alla Green Community

Nella Giornata nazionale dedicata alla sicurezza a scuola, l’Inail rilancia il suo impegno per la prevenzione con la partecipazione al Piano del Ministero dell’Istruzione attraverso tre progetti di rigenerazione culturale.

L’Inail entra a far parte della Green Community, la rete nazionale voluta dal Ministero dell’Istruzione per dare supporto all’amministrazione e alle scuole di tutto il territorio nazionale nella realizzazione del piano RiGenerazione Scuola. Il Piano, ideato per la transizione ecologica e culturale, si inserisce a pieno titolo nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ed è strutturato su quattro pilastri, interconnessi tra loro: rigenerazione dei saperi, dei comportamenti, delle infrastrutture fisiche e digitali, delle opportunità.

L’adesione dell’Inail alla Community nasce dall’impegno ultraventennale dell’Istituto per la formazione e la diffusione della prevenzione nelle scuole. Un contributo compendiato nel Dossier Scuola, pubblicato in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, il 22 novembre. Il dossier raccoglie le iniziative attuate dalle strutture regionali e centrali insieme agli Uffici scolastici e alle scuole, aggiorna sull’andamento infortunistico scolastico e riepiloga l’impegno economico sostenuto per il rinnovo del patrimonio edilizio.

Obiettivo della Community, costituita anche da enti e organizzazioni profit e no profit, è quello di valorizzare i progetti già in corso nelle scuole, individuare e diffondere le buone pratiche nonché contribuire alla creazione di un repertorio di strumenti in grado di affrontare sistematicamente le sfide di carattere ambientale.

 

scuola

Come fare un’adeguata analisi dei rischi dei lavori in quota?

Il lavoro in quota è un’attività ad alto rischio di infortunio che richiede l’adozione di elevati standard di sicurezza indipendentemente dalla tipologia e dalla durata della lavorazione da svolgere.

Chiaramente, il principale rischio è quello relativo alla caduta dall’alto che deve essere eliminato e/o ridotto prima di eseguire qualsiasi attività.

Tuttavia, vanno considerati anche altri rischi, come quelli legati all’accesso e/o sbarco in quota, nonchè quelli specifici dell’attività. E per un corretto approccio è necessario valutare il tipo di superficie cui si deve accedere e le relative dotazioni di sicurezza presenti in loco. In questo modo è possibile valutare le misure preventive e protettive da adottare per svolgere le attività in sicurezza.

A ricordare in questi termini l’importanza dell’analisi dei rischi nei lavori in quota e a segnalare come si sviluppa un processo di valutazione dei rischi è il documento “ Reti di sicurezza. Guida tecnica per la scelta, l’uso e la manutenzione” realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Inail.

Inoltre assume particolare importanza anche il rischio dipendente dal “fattore umano”, intendendo con questa espressione “tutti quei fattori di rischio legati allo stato psico-fisico del lavoratore, alla sua capacità, al grado di formazione ed, in generale, alla adozione di comportamenti corretti nel contesto lavorativo”.

Si sottolinea che nei lavori in quota il rischio dovuto al fattore umano va analizzato con grande attenzione per poter essere successivamente eliminato o ridotto.

Concludiamo segnalando che il documento si sofferma anche sulla stima del rischio, sui piani di emergenza e sulla riduzione del rischio con particolare riferimento al rischio di caduta dall’alto.

 

corso-lavori-quota-dpi

Lavoro al computer: lo stress e le condizioni di sovraccarico mentale

Anche a causa dell’emergenza COVID-19, il numero dei lavoratori in smart working o in telelavoro è notevolmente aumentato ma non sempre c’è consapevolezza di tutti i rischi connessi al lavoro svolto attraverso l’uso di strumenti come un computer.

A volte si riconoscono le possibili conseguenze sulla vista e sul sistema muscoloscheletrico, perciò si mettono in pratica le misure di prevenzione correlate alla postazione di lavoro per mantenere una postura corretta e non affaticare eccessivamente la vista.

Raramente si tiene conto, però, anche dello stress mentale, connesso ai carichi di lavoro e favorito in questi mesi anche da quella situazione di stress, denominata “covid fatigue” o “pandemic fatigue”, dovuta al prolungarsi della pandemia.

Come misura di prevenzione si sottolinea l’importanza di interrompere l’attività al videoterminale con delle pause, che hanno un effetto benefico sia sul sistema circolatorio sia sull’affaticamento del sistema muscoloscheletrico e sullo stress visivo, oltre spesso a comportare un miglioramento dell’efficienza alla ripresa del lavoro, riducendo in questo modo l’accumulo di stress mentale.

Smart-Working

Imparare dagli errori: infortuni e movimentazione manuale dei carichi

Quando si parla di  movimentazione manuale dei carichi si pensa generalmente ai problemi ergonomici, ai dolori di schiena, al rischio di contrarre malattie professionali.

Tuttavia, oltre ai possibili problemi muscolo-scheletrici, quando i sollevamenti sono effettuati senza adeguate procedure, possono avvenire anche veri e propri eventi infortunistici. Anche il semplice schiacciamento delle mani durante il sollevamento può causare al lavoratore dolori e assenze dal lavoro per diversi giorni.

Per affrontare la movimentazione manuale dei carichi dal punto di vista infortunistico, facciamo riferimento al documento “Sicurezza sul lavoro e tutela della salute nella movimentazione manuale di carichi”, elaborato in Svizzera dalla Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (CFSL) in collaborazione con Suva, ICL, SECO, santésuisse, ASA.

Si sottolinea poi che nei luoghi di lavoro è necessario movimentare i carichi “usando la testa”. Infatti, “c’è spesso la tendenza ad improvvisare e ad affidarsi al caso, mentre sarebbe importante che “le fasi di trasporto, in quanto parte integrante dell’intero processo lavorativo, siano preparate e pianificate convenientemente”. E in fase di pianificazione deve essere prevista “un’accurata armonizzazione delle diverse componenti del processo di movimentazione, vale a dire:

  • peso e forma della merce da trasportare;
  • scelta degli agevolatori utilizzati per il trasporto;
  • selezione e formazione degli operatori;
  • vie di trasporto;
  • luogo dove posare il carico;
  • organizzazione del lavoro”.

Infine in merito ai dispositivi di protezione individuale (DPI) si sottolinea che in presenza di rischi di infortunio alle mani e ai piedi, si deve “far rispettare l’uso di guanti e scarpe di sicurezza”.

 

movimentazione-manuale-dei-carichi

DURC – congruità della manodopera

Il DURCDocumento Unico di Regolarità Contributiva, attesta la regolarità contributiva di un’azienda verso gli adempimenti assistenziali, previdenziali e assicurativi INPS, INAIL e Cassa Edile.

Il DURC di congruità è una nuova certificazione introdotta dal decreto semplificazioni del 2020 attraverso il decreto n.143/2021 che è entrato in vigore il 1° Novembre 2021; ha permesso un grande passo avanti alla lotta contro il lavoro nero equilibrando la manodopera impiegata dalle imprese negli appalti e gli incarichi affidati.

Il DURC di congruità viene emesso al fine di controllare l’adeguatezza dei costi della manodopera nel settore edile o affine. Sono coinvolti nella produzione dell’attestazione tutti i lavori pubblici e privati eseguiti in appalto o subappalto o da lavoratori autonomi il cui valore sia pari o superiore ai 70mila euro; sono esclusi invece i lavori riferiti alla ricostruzione delle aree interessate dagli eventi sismici del 2016.

Le disposizioni contenute nel decreto sono applicabili ai lavori edili che hanno denunciato la data di inizio lavori a partire dal 1° Novembre 2021, tramite Cassa Edile/Edilcassa territorialmente competente.

 

unnamed

Caratteristiche e conseguenze dello sviluppo del telelavoro a domicilio

Prima dell’emergenza COVID-19, solo un ristretto numero di aziende e di organizzazioni aveva adottato pratiche di telelavoro a domicilio. Fino al 2020, i telelavoratori rappresentavano al massimo il 9-10% di tutti i lavoratori dell’UE, con profonde differenze tra i vari Paesi dell’Unione.

Ora, la forte impennata del telelavoro dipendente dall’emergenza COVID-19, potrebbe aver cambiato definitivamente l’atteggiamento dei lavoratori e delle imprese nei confronti di questa modalità di lavoro. Nei paesi della UE economicamente più avanzati, il telelavoro, durante la crisi COVID-19, è arrivato a riguardare da un quarto a due terzi di tutta la popolazione lavorativa.

Riguardo alla diffusione del telelavoro a domicilio, si sottolinea che è importante indagare quanto sarà sostenibile questa trasformazione radicale a lungo termine.

Dal punto di vista delle aziende, alcune indicazioni mostrano come l’uso del telelavoro possa portare a risparmi sostanziali nei costi per gli affitti; tuttavia, le aziende lamentano che l’isolamento dei lavoratori possa influenzare negativamente il loro impegno e la loro produttività.

Sarà importante attuare misure generali per contrastare gli effetti negativi del telelavoro sulla salute e sicurezza e sulle condizioni di lavoro.

 

smart-working-2-640x426-1

Decreto Fiscale: il primo segnale di attenzione per ridurre gli infortuni

Il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale con il Capo III (contiene l’articolo 13) dedicato al rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il pacchetto di misure sulla sicurezza sul lavoro contenuto nel Decreto fiscale 2022 prevede diversi interventi: dalla riduzione della percentuale di lavoratori irregolari che portano alla sospensione dell’attività, fino al potenziamento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Le modifiche sono principalmente finalizzate ad incentivare e semplificare sia l’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza su lavoro sia il coordinamento dei soggetti competenti a presidiare il rispetto delle norme prevenzionistiche.

Secondo gli ultimi dati Inail, sono 772 i morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2021, 95 in più rispetto alla rilevazione di luglio, e crescono dell’8,5% gli infortuni e del 20% le malattie professionali.

Il governo ha voluto inasprire le norme sui luoghi di lavoro: ora, le nuove regole permettono di intervenire più duramente contro le imprese che non rispettano le misure di prevenzione o che sfruttano lavoratori in nero.

 

sicurezza_lavoro Continua a leggere